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UNO SCAMBIO SCELLERATO
La legge elettorale 'bipatisan' per le prossime europee è un furto ai danni della democrazia
----- Orazio Licandro -----
Veltroni
dice che la riforma elettorale con sbarramento al 4% fa bene all’Europa, perché
ci sarà meno frammentazione. E dobbiamo credergli, perché Veltroni è uomo
d’onore. Veltroni dice che lo sbarramento farà bene all’Italia perché assesterà
meglio il sistemo politico europeo. E dobbiamo credergli perché lui è uomo
d’onore. Veltroni dice che lo sbarramento al 4% farà bene ai comunisti perché
aiuterà a superare le divisioni. E Veltroni è uomo d’onore.
Tutto il resto Veltroni non lo dice. Non dice che si tratta di uno scellerato
scambio di interessi: il suo e quelli di Berlusconi. Non dice che per tentare di
mantenere in piedi la sua traballante poltrona di segretario consegna le ultime
casematte della già ‘sdirupata’ democrazia italiana. Così tace del cedimento
sulla Rai. Tace dell’imbarazzante astensione sul federalismo che lascia al suo
oscuro destino il Mezzogiorno del Paese. Elude grossolanamente il tasto
delicatissimo della giustizia e di come il suo Pd permetterà alle orde
berlusconiane di invaderne totalmente il campo. Occulta e mistifica persino
l’adesione allo stravolgimento dei regolamenti parlamentari. Auspica come
terreno di collaborazione urgente e ineludibile quello delle riforme
costituzionali tutte nel segno del presidenzialismo e della mortificazione del
Parlamento. Muto come un pesce sullo scardinamento del regime della
contrattazione collettiva, mollando brutalmente il pur moderato Epifani. Diversi
segnali del sospirato, ricercato, agognato inciucio del resto avevano preso
corpo con l’astensione sul federalismo fiscale e con il caso Villari. Al netto
dei comportamenti di quest’ultimo, non vi è alcun dubbio che si è consumato un
pericoloso precedente nella vita parlamentare foriero di ulteriori e pericolose
ripetizioni nel futuro. E nei giorni scorsi abbiamo pure assistito al vergognoso
salvataggio da parte del Pd del sottosegretario Cosentino su cui grava il
pesante sospetto di forti rapporti con la camorra.
Noi diciamo subito che questa ulteriore riforma elettorale è uno sbaglio in
senso tecnico, ed è un furto ai danni della democrazia costituzionalmente
illegittimo. A Bruxelles non vi è alcuna esigenza di governabilità e nessuno ha
chiesto all’Italia una simile riforma: dunque l’argomento della frammentazione è
tanto capzioso quanto frutto dell’ignoranza. E' un colpo alla democrazia, è un
ulteriore strappo alla nostra Costituzione che garantisce il principio della
rappresentanza. Si potrebbe anche esperire la via dell’impugnazione persino
presso la Corte di giustizia europea, tuttavia accettiamo la sfida perché è la
delicatissima fase politica italiana a dettare l’esigenza della ricostruzione
del campo della sinistra a cominciare dai comunisti, per rilanciare lotte
sociali e difese dei diritti in un anno in cui la crisi economica raggiungerà la
punta di maggior sofferenza per i cittadini; per proporre una visione
profondamente diversa dello Stato, delle istituzioni, dell’economia, della
legalità. Sarà un lavoro di lunga lena, che chiederà elaborazioni, linguaggi,
sperimentazioni organizzative, ma non potrà prescindere dall’unità dei partiti
comunisti. Un obiettivo, uno strumento da cominciare a declinarsi subito con una
forte lista unitaria alle elezioni europee. Bisogna offrire una alternativa
solida a quel crescente elettorato di sinistra, che sconcertato dal Pd,
opterebbe per Idv o per l’astensione. Contrastare questo Pd, questa linea
politica dell’inciucio con la peggiore destra europea, arginare la totale
omologazione al pensiero del ciclo reaganiano chiusosi definitivamente negli
Stati Uniti di Obama e purtroppo ancora solido e dominante nell’Italia di
Berlusconi e Veltroni, rappresentano la frontiera dello scontro. Siamo davvero
convinti che non ci sia altra via per ricostruire nuovi scenari politici e nuove
alleanze che siano in grado di riportare l’Italia in Europa. E forse gli
italiani stavolta interverranno con un voto più attento, meditato, che Veltroni
e Berlusconi vorrebbero impedire con il loro ennesimo pactum sceleris. Ma anche
il Presidente Napolitano, proprio dallo scranno della sua imparzialità, dovrebbe
intervenire, sommessamente, pacatamente. Presidente, You can!
Orazio Licandro, ufficio politico PdCI - editoriale su Rinascita nr. del 5 febbraio 2009