DOVERE RIVOLUZIONARIO
Palmiro Togliatti ci scrive sulle controriforme istituzionali
“La politica attuale dello Stato borghese è tipicamente dittatoriale. Il liberalismo ha compiuto il suo ciclo, scompare ogni divisione tra potere e potere e indipendenza di potere, si acutizza l’accentramento nello Stato di ogni attività sociale, lo Stato si trasforma in quartiere generale della borghesia capitalista, nella disperata difesa dei suoi privilegi di dominio. Esercito, magistratura, polizia, burocrazia sono strumenti del potere accentrato dello Stato. Il [fascismo], sviluppandosi per iniziativa autonoma di alcune categorie di capitalisti, tende sempre più ad assumere forma di organizzazione statale (..) Il [governo] tenta di togliere anche al parlamento gli ultimi poteri, mentre di fatto ogni attività legislativa è oramai passata nelle mani della burocrazia e del governo. Il [partito socialista] non ha mai assunto di fronte a una situazione così grave un atteggiamento seriamente rivoluzionario, cioè non è mai riuscito a liberarsi degli elementi riformisti e controrivoluzionari che ne impedivano ogni azione, per iniziare un’opera di inquadramento, di preparazione politica e tattica delle masse lavoratrici.”
in Ordine Nuovo, a.I, nr.134, 15 maggio 1921
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