lavoro politico
 
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webmaster: Ferdinando Dubla
nr.1 - nuova serie - marzo 2001
 
 

M.Meloni:
I marxisti-leninisti nella fase attuale

Dobbiamo  lottare non solo contro quelle posizioni di certo antagonismo che  produce solo attendismo e scoramento, ma anche contro chi assumendo posizioni di "ultra sinistra" cade nel soggettivismo e nell'idealismo

Nel momento storico che il Capitalismo sta attraversando si fatica, e non poco, nell'area comunista (marxista leninista) a maturare una visione di sintesi di quelli che sono i tratti di maggiore crisi di tale modo di produzione, e soprattutto a capire quali siano i settori di proletariato e di altri spezzoni delle masse popolari che siano in un certo qual modo sensibili al cambiamento della società in direzione del Socialismo. La difficoltà nell'avere tale visione di sintesi è oggettivamente di natura pratica, poiché penalizza fortemente ogni tentativo concreto di fare anche piccoli passi nell'elaborazione di una linea politica che abbia ripercussioni pratiche all'interno dello scontro di classe. Un certo disorientamento teorico è presente un poco in tutte le organizzazioni politiche che si richiamano all'esperienza leninista e, ma ciò non è novità, anche nel PRC dove molti dei suoi militanti sono ormai approdati a posizioni Cyber - Punk - Positiviste. Tali posizioni (definite forse in maniera troppo colorita), che sono comunque presenti anche in altre organizzazioni "antagoniste", consistono in un pessimismo che fa apparire il capitalismo come un qualcosa che ha trasceso i normali livelli di comprensione che di esso si erano maturati; ormai agli occhi di chi sostiene tali posizioni Internet, la New Economy, nonché il clima culturale conformista (dunque potenzialmente fascista) di cui il paese è pervaso rendono necessaria l'attesa di tempi migliori…tempi migliori che naturalmente dovrebbero arrivare da se con, ovviamente, i connessi movimenti rivoluzionari. Le compagne e i compagni che propugnano queste posizioni sono irrimediabilmente in errore (o sono degli opportunisti) poiché rinunciano, non solo ad un tentativo concreto ed approfondito di conoscenza della realtà (sulla base dell'applicazione del Materialismo Dialettico), ma anche ad un'azione concreta fra le masse per avvicinarle attraverso iniziative di lotta per l'immediato alla prospettiva del Socialismo. Non si tratta chiaramente di cadere in un deviazionismo meccanicista negando i cambiamenti di carattere tecnologico ed economico (dunque di coscienza sociale), ma di rendersi conto che come Marxisti Leninisti non dobbiamo sottovalutare il giusto peso della soggettività nel farsi della Rivoluzione. Invece di piangere dunque sul fatto che la Borghesia è troppo forte, che ha dalla sua tutti i mezzi di comunicazione dobbiamo sforzarci di capire in maniera profonda quali sono oggi le maggiori ragioni di forza della Borghesia, quali i suoi elementi di debolezza e, partendo da ciò, elaborare le nostre risposte teoriche e pratiche al di fuori di ogni passività e contro ogni raffigurazione "ideologica" della realtà attuale . Un tale compito è prioritario per tutte le compagne e tutti i compagni che, seppure con pazienza, vogliono lavorare per il cambiamento dell'ordine economico - politico attuale e per l'edificazione del Socialismo. Ci si deve porre dunque un problema di metodo…Come avviare (o proseguire per chi già si fosse mosso su questa strada) l'opera di cui sopra è stata enunciata la necessità? E' opinione di chi scrive che nella fase attuale tutti sono necessari (ma nessuno indispensabile)….dunque dovendosi maturare una visione che sia la più scientifica possibile della fase attuale (sia dal punto di vista economico, che sociale e politico), solo un confronto umile e paritario far tutte le organizzazioni politiche Marxiste Leniniste può favorire quel cumulo di conoscenze che attraverso il vaglio dell'esperienza può permetterci di fare un salto di qualità; solo se, pur nella difesa delle nostre convinzioni, nessuno di noi pretende di avere già la verità in pugno circa alle modalità attraverso le quali la rivoluzione si sviluppa si potrà veramente fare un bel passo avanti sul terreno della Lotta di Classe e su quello della ricostruzione del Partito. Non ci si dovrebbe mai stancare di tenere a mente questo semplice ragionamento, ne tanto meno di farlo a compagne e compagni (a prescindere dall'organizzazione di appartenenza) che o sono troppo scoraggiati, o cadono in posizioni di estrema sinistra soggettiviste. Fermo restando le critiche alle posizioni di attendismo (se non di opportunismo), bisogna sottolineare come molte organizzazioni dell'area Marxista Leninista tendono troppo ad incensarsi del ruolo di "Vero Partito Comunista" isolandosi così di fatto dal dibattito per la ricostruzione dello stesso. Ad esempio, le compagne e i compagni del PMLI nel momento che nei loro documenti affermano che il proletariato può prendere il potere solo sotto la loro guida (in quanto solo loro sono i detentori della verità rivoluzionaria), cadono in una posizione di auto - isolamento . Un altro atteggiamento che deve essere evitato nella paritaria ricerca da parte delle organizzazioni Marxiste Leniniste della giusta via da percorrere verso la Rivoluzione, è quello per cui si spara a 0 su compagni e compagne che pure possono sbagliare (anche qui il PMLI è campione). Un tale operato spacca il movimento (o quel poco che c'è) e, in un modo o nell'altro, addita più di quanto già non lo sia il movimento rivoluzionario alla contro - propaganda borghese, che necessariamente tende ad amplificare ogni elemento di debolezza organizzativo e/o di rapporti fra compagni nel movimento comunista. Dunque, come sottolineato dai compagni Bezeredy e Dubla, nei nostri sforzi di organizzazione del Proletariato (quindi di ricostruzione del Partito) dobbiamo impegnarci al massimo livello possibile per una comprensione scientifica della realtà……una realtà che può e deve essere compresa, ma che ci condiziona ponendoci sempre nella necessità di reindagarla; con questa consapevolezza dobbiamo dunque lottare non solo contro quelle posizioni di certo antagonismo che (a parte qualche slogan massimalista e un poco di economicismo) produce solo attendismo e scoramento, ma anche contro chi assumendo posizioni di "ultra sinistra" cade nel soggettivismo e (nella peggiore delle ipotesi) nell'idealismo. Inoltre, come scritto sopra, le divergenze fra organizzazioni Marxiste Leniniste devono essere risolte il più possibile all'interno della loro area politica di riferimento…farsi del male da soli è veramente masochista.

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