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nr.4 - nuova serie - gennaio 2002

Michele Ludovico

UN IMPEGNO EDITORIALE

Quanto tempo è passato da quell’aprile 1963, in cui un manipolo di coraggiosi, fra cui Maria Arena e Giuseppe Regis (la prima appassionata sinologa, l’altro valente studioso di economia) si impegnò a dar vita alle Edizione Oriente di Milano? Quarant’anni cronologici, una intera epoca storica effettiva.

Cosa ci spinge oggi, a quarant’anni di distanza, a fondare una cooperativa editoriale (“La luna e il dito”) per la nuova Editrice Oriente? La stessa passione di ieri, convinzioni radicate, ma anche la coscienza di sfidare il tempo presente con l’intelligenza e l’accortezza che questo nostro tempo ci impone.

La borghesia imperialista parte dal presupposto di essere eterna classe egemone, ma inevitabilmente essa sarà sopraffatta dal proletariato, lo stesso che ora combatte le guerre dei “grandi” perché il capitalismo non collassi su se stesso e venga quindi soppiantato da una società socialista.

La NUOVA EDITRICE ORIENTE non é che solo un segmento inserito in un processo storico che richiede secoli per esaurirsi in ciò che noi definiamo comunismo. Ai comunisti non é dato sapere a che distanza di tempo sia il traguardo, ma la consapevolezza, meglio la coscienza, che il nostro contributo non sia vano e inutile. Questa é una certezza che va oltre il limite umano, ovvero cercare il modo di non avere come unità di misura la propria vita. Nel corso della storia dell’umanità molti sistemi tra cui quelli di produzione, di distruzione, di trasporto, ecc., si sono modificati e migliorati, ma lo strumento libro permane ancora. Ad esso é affidato un compito cruciale per la storia dell’umanità, e di cui non se ne può fare a meno, il compito cioè di tramandare le memorie oltre il limitato tempo di una vita umana. Chi si illude che la tecnologia possa sostituirlo in toto (altra cosa è integrarlo)  non si é accorto che alla base di essa c’é la lettura su carta stampata perché si  possa usare al meglio la tecnologia stessa. Il libro é definito anche un’arma dalla stessa borghesia, un’arma ancor più antica dei sofisticati tipi di armamenti moderni: questi superano di gran lunga le lance con punta in pietra, che logicamente sono in disuso, mentre il libro, considerato come potenziale nemico della borghesia, é di gran lunga più vecchio delle micidiali armi del XXI secolo. Il passo é breve: un libro é innocuo se non letto, per la borghesia, ma nel momento in cui il libro diviene nemico numero uno della borghesia imperialista, quest’ultima non può nulla contro di esso: come puoi fare una guerra contro i libri? Certo c’è stato il fascismo, il nazismo, il rogo delle opere dell’intelletto umano, ma il fumo acre di quei libri ha soffocato gli stessi carnefici. E certo, ci sono libri e libri, nell’epoca del monopolio imperialista dei mass-media egemoni, c’è il libro nero del comunismo di Courtois, ma paradossalmente anche questo libello propagandistico della reazione più torva, è e sarà testimonianza di come, espropriando dello strumento cultura la borghesia, questa resterà col lume della ragione ormai spento. A questo punto la borghesia é disarmata , non può più nulla neanche con le sue stesse armi! Solo così si può spiegare l’accanimento contro i “maestri” della storia del comunismo, contro coloro che per la borghesia sono fantasmi da esorcizzare, mentre per noi sono memoria vivente attraverso le letture dello strumento editoriale. E la nostra non é una mera attività editrice, ma un vero e proprio impegno editoriale.

La Cina, è lontana, o ancor vicina? La nostra sfida alla globalizzazione è questa: non solo la Cina, l’oriente e l’occidente, il vento dell’est e il vento dell’ovest, il nord e il sud, è tutto vicino nell’unico grido dei popoli oppressi e della contaminazione della cultura delle masse popolari, della prepotente soggettività del proletariato vecchio e nuovo. Sono i nostri maestri ad indicarci la strada: l’impegno di aver lanciato una sfida noi l’abbiamo oramai concretizzato, sta a tutti i non stolti ora “guardare dritto alla luna seguendo la via  indicata”.

 

Michele Ludovico,
responsabile NUOVA EDITRICE ORIENTE
per la coop. editoriale “La luna e il dito”   

                    

Taranto-  gennaio 2002 


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