Senza confini
L'ultimo editoriale di Luigi Pintor, morto il 17 maggio 2003
La sinistra italiana che conosciamo è morta.
Non lo ammettiamo perché si apre un vuoto che la vita politica quotidiana non
ammette. Possiamo sempre consolarci con elezioni parziali o con una
manifestazione rumorosa. Ma la sinistra rappresentativa, quercia rotta e
margherita secca e ulivo senza tronco, è fuori scena. Non sono una opposizione
e una alternativa e neppure una alternanza, per usare questo gergo. Hanno
raggiunto un grado di subalternità e soggezione non solo alle politiche della
destra ma al suo punto di vista e alla sua mentalità nel quadro internazionale
e interno.
Non credo che lo facciano per opportunismo e
che sia imputabile a singoli dirigenti. Dall'89 hanno perso la loro collocazione
storica e i loro riferimenti e sono passati dall'altra parte. Con qualche
sfumatura. Vogliono tornare al governo senza alcuna probabilità e pensano che
questo dipenda dalle relazioni con i gruppi dominanti e con l'opinione
maggioritaria moderata e di destra. Considerano il loro terzo di elettorato un
intralcio più che l'unica risorsa disponibile. Si sono gettati alle spalle la
guerra con un voto parlamentare consensuale. Non la guerra irachena ma la guerra
americana preventiva e permanente. Si fanno dell'Onu un riparo formale e non
vedono lo scenario che si è aperto. Ciò vale anche per lo scenario italiano,
dove il confronto è solo propagandistico. Non sono mille voci e una sola anima
come dice un manifesto, l'anima non c'è da tempo e ora non c'è la faccia e una
fisionomia politica credibile. E' una constatazione non una polemica.
Noi facciamo molto affidamento sui movimenti
dove una presenza e uno spirito della sinistra si manifestano. Ma non sono anche
su scala internazionale una potenza adeguata. Le nostre idee, i nostri
comportamenti, le nostre parole, sono retrodatate rispetto alla dinamica delle
cose, rispetto all'attualità e alle prospettive.
Non ci vuole una svolta ma un rivolgimento.
Molto profondo. C'è un'umanità divisa in due, al di sopra o al di sotto delle
istituzioni, divisa in due parti inconciliabili nel modo di sentire e di essere
ma non ancora di agire. Niente di manicheo ma bisogna segnare un altro confine e
stabilire una estraneità riguardo all'altra parte. Destra e sinistra sono
formule superficiali e svanite che non segnano questo confine.