IL PARTITO- Linea Rossa
(nr.12, luglio-agosto 1999)

 
UNA DELLE PIU’ GRANDI BARBARIE DELLA STORIA
Nella testimonianza di un pilota spagnolo al settimanale ‘Articulo 20’, la demistificazione degli ‘effetti collaterali’, nella recente guerra nei Balcani, come azioni coscienti e criminali secondo un piano

di Josè Luis Morales  





 

 

L’articolo che riproduciamo è tratto dal settimanale spagnolo Articulo 20 del 14 giugno 1999. Vi lavorano cronisti indipendenti e si rivolge ad un pubblico progressista.  L’autore, Josè Luis Morales, è un noto giornalista spagnolo.

I piloti spagnoli che hanno preso parte ai raid contro la Jugoslavia non si sentono dei ‘supermen’ né i padroni dell’aria. Al contrario, riferiscono che le forze di Madrid suonano la musica orchestrata dai nordamericani e accusano la Nato di aver premiato con medaglie d’oro i bombardamenti di obiettivi civili, definiti dai generali atlantici effetti collaterali.
Il capitano Adolfo Luis Martin de la Hoz – un esperto del micidiale bombardiere F-18, considerata l’arma strategica usata nei Balcani – è rientrato in Spagna alla fine di maggio dopo aver partecipato sin dall’inizio ai bombardamenti. Il suo giudizio è categorico: “Prima di tutto voglio far presente che la maggioranza, e dico la maggioranza, dei miei colleghi, anche se non tutti, è contro la guerra in generale e contro questa guerra della barbarie in particolare.”
Martin de la Hoz racconta di sé e dei suoi colleghi della loro stanchezza. 2Qualche giorno fa la stampa ha pubblicato alcune dichiarazioni del comandante Maches Michavila, che si trova ora alla base di Aviano con i piloti che ci hanno sostituito, in cui si diceva che la cosa che più ci ha sostenuto è stata la salute mentale e fisica. Ma io vi dico che i nostri peggiori nemici sono state proprio le nostre autorità, il ministro della Difesa e tutta la sua squadra. I membri del governo che non sanno nulla della guerra ma la mandano avanti senza informarsi e che, cosa più grave, sono responsabili nei confronti del popolo spagnolo delle menzogne che passano per stampa, radio, televisione, corrispondenti stranieri e agenzie.”
I sospetti che i ripetuti attacchi della Nato nei confronti della popolazione civile e di obiettivi non militari non siano risultati da “errori”, vengono confermati dal capitano Martin de la Hoz.
“Svariate volte il nostro colonnello ha protestato nei confronti dei capi della NATO chiedendo spiegazioni del perché venissero scelti obiettivi non militari. Come risposta ha ricevuto insulti e gli è stato detto che sarebbe stata presentata formale protesta all’esercito spagnolo, tramite Bruxelles e direttamente al ministro della Difesa. Ma c’è di più, e lo voglio dire al mondo intero: una volta è arrivato l’ordine in codice dei militari nordamericani di sganciare bombe antipersona su Pristina e Nis. Il colonnello si è rifiutato e di lì a pochi giorni è arrivato l’ordine di trasferimento. Ma quello che sto dicendo non è niente in confronto a ciò che dirò a tempo debito.”
Il militare spagnolo denuncia il fatto che “non solo il governo di Madrid non cerca di informarsi, ma che addirittura accetta i falsi rapporti redatti ad Aviano, dove opera una specie di ufficio stampa militare controllato dai generali e funzionari nordamericani. Sin dal nostro arrivo in Italia – prosegue il capitano – è stato un susseguirsi di umiliazioni e di insulti. I soli a impartire gli ordini sono i generali nordamericani e nessun altro. Contiamo meno di niente così come quelli che ci hanno sostituito. Ma c'è di più. Qui, si dice, sono i comandanti e i piloti spagnoli a dirigere svariate operazioni. Tutte bugie. Tutte le missioni in cui siamo stati impegnati, nessuna esclusa, sono state decise da alte autorità militari statunitensi, che definiscono persino i dettagli, compresi quali aerei utilizzare, gli obiettivi e il tipo di bombe da sganciare. Non abbiamo mai deciso nulla e le nostre missioni si sono limitate al sorvolo delle frontiere macedoni, albanesi, bosniache e slovene”.

LE BUGIE DEL GOVERNO

Nessuno dei piloti di stanza attualmente ad Aviano (che hanno sostituito quelli presenti ad Aviano fin dall’inizio della guerra, lo scorso 23 marzo), ha le idee chiare, dice il pilota spagnolo.
“Si è scritto fino alla nausea che i disciplinati e patriottici piloti spagnoli – a quanto afferma il ministro Eduardo Serra – sono concentrati sulle difficoltà delle loro missioni di guerra. Quello che leggevamo era così contraddittorio, talmente tante le bugie raccontate che abbiamo deciso di non leggere più nulla fino al nostro ritorno. Siamo furiosi. Il Primo ministro, il ministro degli Esteri e quello della Difesa mentono spudoratamente ogni volta che parlano della guerra. Alcuni di noi pensano però che non sanno nulla perché i nordamericani – la Casa Bianca, il Pentagono, la Cia, l’ambasciata, o i servizi di informazione militari – non li tengono informati su nulla. E come potrebbero sapere qualcosa se il nostro stesso Javier Solana è stato all’oscuro di tutto dall’inizio della guerra? Solana è un burattino messo lì dagli yankees per fare quello che gli dicono di fare. E lui così fa, ben sull’attenti quando il generale Clark gli rivolge la parola, o meglio, quando gli impartisce ordini da eseguire con tempestività”.
A proposito della manipolazione dell’informazione, il capitano de la Hoz dice che “sugli incidenti avvenuti ad Aviano nulla è stato riferito, né sulla disastrosa manutenzione degli aerei spagnoli, e tanto meno sulle costanti umiliazioni da noi subite fin dall’inizio. E nemmeno siamo foraggio da cannoni. No, non siamo nulla. E sui fatali incidenti, sulle perdite subite fuori missione, sul disprezzo e sulle sanzioni, neanche una parola. Da parte di nessuno!”.
Il pilota spagnolo ne è assolutamente certo: per gli obiettivi scelti e per le umiliazioni subite non c’è alibi.
“Siamo perfettamente a conoscenza di partecipare ad un conflitto a cui si oppone la maggioranza del popolo spagnolo e questo è per noi di estrema importanza. Quello che non si dice da nessuna parte è che gli spagnoli, gli olandesi e i portoghesi servono a coprire i generali nordamericani, veri artefici della guerra. Nessun giornalista ha la minima idea di quello che succede in Jugoslavia. Stanno distruggendo il paese, bombardandolo con nuove armi, gas nervini e tossici, mine di terra lanciate dai paracadute, bombe all’uranio, al napalm, agenti chimici che provocano sterilità, che diffondono veleni sui raccolti e altro di cui ancora non si sa nulla. I nordamericani stanno compiendo una delle più grandi barbarie contro l’umanità. In futuro verremo a conoscenza di molti fatti orribili avvenuti perché, a giudicare dal nostro scambio di idee con ufficiali britannici e tedeschi, i piani erano di dividere gli europei e di tenerci soggiogati per molti decenni”.
Il capitano Martin de la Hoz si infiamma di indignazione quando si accenna ai costi della guerra. Non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto, conferma il capitano, che i militari distaccati ad Aviano ricevano dei premi che “quintuplicano le nostre retribuzioni, non prendendo in considerazione le spese quotidiane e altro. Dovremmo essere soddisfatti per i vantaggi che ognuno di noi trae da questa guerra, ma in realtà quello che ci danno è come la cioccolata per i pappagalli. Questa guerra costerà agli spagnoli molto di più di quanto sia stato speso per la cultura negli ultimi cinque anni. E, anche se nessuno dice nulla prima delle elezioni, tra qualche mese se ne accorgeranno le nostre tasche. Perché per questa guerra, che è degli yankees e di nessun altro, saremo tutti noi a pagare. Stai sicuro, ti dico questo non per discolparmi o fare “mea culpa” per avervi partecipato, perché non potrò mai dimenticare che si è commessa una delle più grandi barbarie della storia”.
 



 
 

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