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A margine della polemica Sorini-Mantovani
La polemica scoppiata tra Ramon Mantovani e Fausto Sorini
(Liberazione del 17 e 19 maggio), responsabile della commissione
internazionale del PRC l’uno e membro autorevole della medesima l’altro,
ha avuto il merito non solo di mettere in luce delle divergenze di vedute
sulle questioni internazionali, facendo emergere posizioni più articolate
e interessanti di quelle che normalmente si possono leggere su Liberazione,
ma anche di aprire prospettive nuove nella discussione all’interno della
sinistra.
L’attacco violento di Mantovani a Sorini, probabilmente
frutto di una lunga incubazione all’interno del partito, è basato
sull’ipotesi, oggi corrente all’interno della cosiddetta sinistra antagonista,
che ci troviamo di fronte a una globalizzazione del conflitto mondiale,
per cui ogni ipotesi tattica e ricerca dii un blocco di forze teso a contrastare
questa globalizzazione è frutto di una visione arretrata dello scontro
e dei mezzi con cui farvi fronte. Anzi, certe ipotesi di alleanze diventerebbero
il brodo di cultura per nuove avventure reazionarie che sarebbero un rimedio
peggiore del male.
La posizione di Mantovani a noi sembra una riproposizione
di una teoria già ben conosciuta, quella della rivoluzione permanente
di trotskiana memoria. Egli, in luogo di individuare i processi reali che
caratterizzano lo scontro con l’imperialismo, teorizza una rivoluzione
mondiale mutuata dall’immaginario di Seattle, fino alla nostra versione
casereccia di Bologna.
Solo questa visione delle cose ha, per Mantovani, la
dignità di un confronto vero con i processi di globalizzazione e
rappresenta una sfida a questi processi. Senza individuare forze reali
e passaggi di una rivoluzione globale per la trasformazione dell’esistente,
Mantovani va giù duro contro Sorini e contro quelle posizioni che
cercano di individuare, nella realtà e non nelle fumisterie del
subcomandante Marcos, le possibilità di uscita da questa situazione
dominata dalla iniziativa strategica dell’imperialismo USA e dei
suoi alleati. Così facendo Mantovani trascura alcuni “particolari”
che nel suo discorso non possono essere facilmente collocati. Questi “particolari”
si chiamano progetto di scudo stellare (ora sistema antimissile), guerra
all’Iraq, guerra alla Jugoslavia, e così via. Che motivazioni avrebbero
gli USA e la NATO di lavorare a un sistema antimissile o di aggredire la
Jugoslavia e l’Iraq o di intervenire per interposta persona nel Congo,
se la globalizzazione è compiuta e tutti i sistemi esistenti nel
mondo sono omologati?
Se Mantovani uscisse da quegli schemi devastanti della
sinistra antagonista e del neotrotskismo, si accorgerebbe che dopo
la fine dell’URSS, altro fatto insignificante per i trotskisti, si sta
svolgendo sotto i nostri occhi uno scontro, dentro il quale ci sentiamo
impegnati ovviamente anche noi, in cui l’imperialismo USA e NATO (e dentro
questo imperialismo c’è la sinistra plurale francese) cerca di imporre
il proprio dominio. Per fortuna di tutti, questa volontà di dominio
cozza contro resistenze e contraddizioni che ogni comunista e ogni combattente
antimperialista deve saper analizzare e utilizzare.
Oggi queste contraddizioni si chiamano volontà
di pace dei popoli, rispetto dell’indipendenza nazionale, collaborazione
paritaria tra le nazioni, fine dei patti militari aggressivi, sviluppo
economico equilibrato e non distruzione delle risorse finalizzata al profitto.
E’ dentro questi riferimenti che occorre definire un programma di unità
e di lotta contro la cosiddetta globalizzazione e il suo braccio armato
NATO.
Contrapporre discorsi “avanzati”, frutto di suggestioni
intellettualistiche, alla definizione concreta di un programma vero di
lotta contro l’imperialismo e di unità delle forze interessate a
combatterlo, non ci aiuta certamente e, spesso, favorisce quelle subdole
campagne filoimperialiste e di matrice trotskista che ritroviamo puntualmente
contro la Cina e altri paesi “barbari” che resistono alla omologazione.
da Aginform nr.12 – giugno 2000
scrivete a linearossa@virgilio.it
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(luglio-agosto
2000)