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nr.15- nuova serie - ottobre 2005

Questo numero di Lavoro Politico on-line (ottobre 2005, il quindicesimo della nuova serie) cerca di affrontare alcune questioni
che riteniamo strategiche per la lotta concreta e l'impegno politico dei comunisti in questa fase.

Gli editoriali li facciamo firmare da due personaggi famosi, compagni di strada dei comunisti, il Premio Nobel 2005 per la letteratura- Harold Pinter, con un articolo datato 2002 ma tanto attuale sulla natura dell'imperialismo statunitense e dei suoi ascari alleati;
e la scienziata Margherita Hack, che mette in guardia dall'avvento di un nuovo medioevo, strada a cui sta conducendo la dinamica insieme mercantile e oscurantista della globalizzazione neoliberista (leggi natura intrinsecamente imperialista del capitalismo).
Pubblichiamo due documenti crediamo utili al dibattito:
- l'analisi della fase della componente dell'Ernesto interna al PRC che centralizza la questione dei contenuti per un accordo programmatico nell'Ulivo e che va riletto dopo la vicenda delle primarie, da cui, a nostro avviso, la figura di Bertinotti non ne esce rafforzata;
- il documento finale del Forum giovanile di Caracas, che dà respiro internazionalista alle lotte dei comunisti impegnati nei singoli paesi.
 

A questo proposito è molto interessante leggere le critiche che muove il Partito Comunista di Grecia (KKE) alla nuova formazione politica della Sinistra Europea, presediuta da Bertinotti e di cui viene contestato il profilo complessivo che tende ad azzerare la storia e l'identità dei comunisti, senza aggancio al marxismo e al leninismo e dunque miope di fronte ai processi europei dell'integrazione (costruzione del polo imperialista).

Sul fronte politico-culturale, ideale, presentiamo un articolo di Marzio Castagnedi sull'accanimento contro la figura di Guevara, il più potente simbolo oggi, specie per le nuove generazioni, della battaglia antimperialista e per l'affermazione del socialismo.
Peccato che anche a sinistra c'è chi tenta di dipingere un Guevara ferocemente antisovietico (ma dove?),  critica gli eredi per i diritti (legittimi e collettivi proprio per preservare la reale  caratterizzazione del grande rivoluzionario), nonchè scrive di trame per nascondere scritti 'compromettenti' da parte del governo di Fidel. Una vera e propria "campagna", dunque, condotta dalle colonne di Liberazione, a firma di Antonio Moscato, su cui ci ripromettiamo di tornare.
Intanto, proprio ad Antonio Moscato, diamo la nostra solidarietà per la soppressione della cattedra di Storia del movimento operaio nell'Ateneo di Lecce, che si inscrive in un attacco antimarxista nelle Università non solo italiane. Solidarietà che ovviamente non può esimersi dalla puntualizzazione critica del suo lavoro e della sua ricerca, nonchè del suo atteggiamento politico-culturale (caratterizzato dalla mitomania antisovietica).

Per la memoria storica, un eccezionale documento del Movimento Maoista cinese che nel commemorare il 29° anniversario della morte di Mao, ne traccia la grande attualità del suo insegnamento.

E infine la tradizione marxista italiana: attingiamo da questa per affinare i nostri strumenti teorici e analitici sul presente. Il nome di Antonio Banfi dice poco anche ai giovani comunisti che avrebbero bisogno invece di riappropriarsene. Solo i giovani? Non crediamo: l'umanesimo scientifico banfiano, il suo limpido spirito critico, gli ideali morali, sono un patrimonio ancora indispensabile per chi si voglia definire comunista nel nostro paese. Nella sezione antologica, oltre la biografia, che parla da sola, una vera e propria perla:
un articolo su Lenin tratto da Il Politecnico di Vittorini del novembre 1945.
Buona lettura e i commenti sempre sulla mailing-list di Linea Rossa o all'e-mail
linearossa@virgilio.it.


 

fe.d., ottobre 2005 

 

 

Per la vicenda del Convegno antimperialista di Chianciano che non s'è potuto tenere per la negazione dei visti a rappresentanti della resistenza irachena, rimandiamo al materiale presente in Aginform.


 


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