linea Rossa
LA MEMORIA
DUE COMUNISTI, DUE MARXISTI-LENINISTI, NON CI SONO PIU’: SE NE SONO ANDATI PIETRO SCAVO E ‘MUFLA’, IL GRANDE COMPAGNO ANGELO CASSINERA
A Bari, il 19 maggio scorso, un ictus ha spento la vita
del compagno Pietro Scavo. Militante del PCI, ne è uscito in seguito
alla rottura sul XX Congresso del PCUS con posizioni ideologiche antikruscioviane.
Minatore in Belgio e poi operaio e rappresentante, è stato tra i
primi compagni fondatori del PCd’I (m-l), diventandone militante a tempo
pieno, membro del Comitato Centrale e dell’Ufficio politico. Ha ricoperto
per lungo tempo la responsabilità del settore di massa ed in particolare
del lavoro operaio e sindacale del partito. Una scuola politico-culturale,
quella del partito, di formazione dei quadri, che mette in grado gli operai
di esprimere le proprie posizioni di classe e fornisce gli strumenti per
dirigere.
Sciolto il PCd’I (m-l), decisione che Pietro non aveva
condivisa, non ha aderito al PRC, considerandolo revisionista. Ma anche
in assenza del partito comunista da lui agognato, si è posto come
marxista-leninista con il fine di combattere il revisionismo vecchio e
nuovo, ritenendo necessario lo studio e la lotta di classe nel campo economico,
politico e ideologico per una concezione materialistica della società.
Dopo lo scioglimento del Pcd’I (m-l), scelse di lavorare
politicamente nel Centro Lenin-Gramsci.
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Il compagno Angelo Cassinera è morto il 30 maggio
a Casteggio. Aveva 75 anni spesi per affermare l’ideale comunista. Partigiano
che non aveva ancora 20 anni, dopo due mesi di carcere nazista, nel ‘43,
per le sue idee antifasciste è stato tra i primi a salire in montagna
con il nome di “Mufla”. Entra nella “Crespi” dopo il rastrellamento dell’autunno-inverno
del ‘44, guida a soli 19 anni la brigata Togni, Partecipa alla battaglia
delle Ceneri e alla liberazione di Milano con i partigiani dell’Oltrepo
e diventa un simbolo della Resistenza. Un periodo che segna tutta la sua
vita di combattente.
Funzionario del PCI dal quale è uscito nel ‘56
su posizioni ideologiche di fronte all’attacco a Stalin e al revisonismo
togliattiano, passa al Movimento dei Lavoratori per il Socialismo di Alberganti
e ‘Turi’ Toscano, poi nel PDUP, sempre alla ricerca del partito rivoluzionario.
Nel 1983 aderisce al PCd’I (m-l) con la figlia ed altri
compagni, sottolinenado che la strada del leninismo è necessaria
ed inevitabile per la classe operaia, i contadini, i giovani, gli studenti,
le donne e i disoccupati - anche della propria provincia - fino al suo
scioglimento. Entra in Rifondazione Comunista militando al tempo stesso
nel gruppo Lenin-Gramsci e nella Commissione nazionale di “Nuova Unità”,
sempre con il piede puntato sull’acceleratore della costruzione del partito
comunista.
Lo ricordiamo a Firenze nel febbraio ‘98, in occasione
della costituzione della Confederazione dei Comunisti autorganizzati, scaldare
l’assemblea con il suo stile tutto particolare di grande coinvolgimento
e lo ricordiamo attivo ed entusiasta nelle riunioni nazionali della Commissione
politica nazionale di “Nuova Unità”.
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Le notizie biografiche precedenti sono tratte dai comunicati
della redazione nazionale di “Nuova Unità” pubblicati su NU nr.5/2000,
pag.11.
Del compagno Cassinera, a cui ci legava affetto e stima, pubblichiamo
su questo numero di Linea Rossa un suo ricordo del compagno Giuseppe Alberganti,
scritto per La Via del Comunismo nell’aprile 1996 e che oggi sembra
potersi riferire a se stesso.
scrivete a linearossa@virgilio.it
ritorna al sommario del nr.16
(luglio-agosto
2000)