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Angiolo Gracci (fondatore):la vita, gli scritti
Ferdinando Dubla (direttore):biografia e opere
 

 

L'AUTUNNO BOLLENTE CHE CI ATTENDE

 

----- Pino Sgobio -----

 

Il piano Alitalia, ovvero il salvataggio della compagnia a scapito dei contribuenti gestito da banca Intesa San Paolo, è l’ultimo anello della catena antisociale del Berlusconi quater. Rispetto al già negativo accordo con Air France di Prodi, l’attuale esecutivo, nei fatti, triplica il numero dei licenziamenti, questuando la svendita dell’azienda ai francesi, prende in giro i lavoratori, promettendo loro cose che non sono, e favorisce con soldi pubblici una cordata di privati, affidando i debiti ad un curatore e i benefici ad altri. Un capolavoro alla rovescia, degno del miglior funambolo presente oggi sulla scena politica europea.

Con Alitalia, Silvio Berlusconi, in meno di quattro mesi, chiude il cerchio, rispettando tutti i peggiori pronostici della vigilia. Che avrebbe fatto male all’Italia, in maniera sfacciata e prepotente, d’altronde, era nell’aria: le sue precedenti esperienze di governo, sotto questo punto di vista, erano un viatico poco rassicurante. I provvedimenti di questi primi 120 giorni sono la continuazione logica di quelle esperienze. Dalla giustizia, all’economia, dal lavoro alla scuola, dall’immigrazione alla sicurezza, è un proliferare di leggi ad hoc, ad personam e “ad aziendam”, volutamente confuse e pasticciate, fatte apposta per favorire alcuni, a discapito dell’interesse generale del Paese.

Adesso, passata l’estate, tutto lascia presagire che l’imminente autunno sarà “bollente”. Gli italiani cominciano ad aprire gli occhi: la propaganda ha esaurito i suoi effetti. Tutti gli indicatori sono in picchiata. In tema di giustizia, con l’adozione del cosiddetto “Lodo Alfano”, si è maciullato oltre un secolo di civiltà giuridica. Per vietare le imbarazzanti intercettazioni del Cavaliere si è in procinto di mettere il bavaglio ai giudici e ai giornalisti.

Sulla pubblica istruzione si sta consumando una partita al limite della buona creanza, con offese vergognose agli insegnanti meridionali, la restaurazione di pratiche fasciste - dal voto in condotta, determinante per la valutazione complessiva dello studente, all’uso del grembiule - a tagli finanziari indiscriminati e insopportabili per la scuola pubblica e vantaggi a quella privata. Sul versante sociale, i lavoratori arrivano a malapena alla terza settimana del mese. Le retribuzioni sono al palo, ferme, ingessate, le peggiori d’Europa. Il costo della vita aumenta in maniera vertiginosa. I beni essenziali, pane e pasta in primis, hanno raggiunto prezzi inimmaginabili mentre di lavoro si continua a morire come e più di prima. I giovani sono sempre meno garantiti e più precari, con grande soddisfazione dei padroni, che, con la norma anti-precari delle poste, inserita nella manovra finanziaria, trovano in questo esecutivo una sponda formidabile per le loro politiche. Per non parlare dei tagli alla sanità. Siamo, insomma, in presenza del peggior governo della Repubblica: forte con i deboli e debole con i forti. L’elenco delle malefatte o delle cose su cui è in colpevole ritardo potrebbe continuare all’infinito, tanta è la desolazione e lo scoramento che si avverte tra i cittadini.

Di fronte alle politiche reazionarie, autoritarie e classiste di questo governo serve perciò un autunno di forti e determinate lotte sociali. La sonnolenta opposizione politica che alberga in Parlamento non dà sufficienti garanzie. Occorre che i lavoratori, i pensionati, i ceti sociali più esposti al disagio - e con loro la sinistra tutta, soprattutto quella comunista - si riapproprino di una coscienza di classe, si facciano sentire; in una parola, tornino protagonisti del loro futuro. In questo senso, è più urgente che mai il progetto dell’unità dei comunisti lanciato dal nostro partito al recente Congresso di Salsomaggiore. Il tutto prima che sia davvero troppo tardi.

 

 

Pino Sgobio, settembre 2008

Articolo per  "La Rinascita della Sinistra" nr.33/2008